Clara Rech riconfermata presidente di ANISA APS

ANISA 1951-2022 UNA LUNGA STORIA DI STUDIO, RICERCA E IMPEGNO PER L’ARTE E PER LA SCUOLA
Relazione della Presidente Clara Rech
XXX Congresso Nazionale – Torino 28-30 Ottobre 2022

Presentazione Relazione

Testo relazione

Prima di ogni altra cosa desidero ringraziare i nostri ospiti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, in particolare la Presidente Paola Gribaudo e il Direttore Edoardo Di Mauro, anche perché essere accolti da un’Istituzione che da quasi quattro secoli si occupa di promuovere ed insegnare l’arte, in un edificio in cui oltre a formare giovani artisti è collocata anche una preziosa pinacoteca, fornisce la migliore cornice per ospitare il tema del nostro congresso.

Un ringraziamento speciale va al Comune di Torino che ha riconosciuto il rilievo della manifestazione onorandoci del suo patrocinio; il Comune è oggi rappresentato dall’Assessora all’Istruzione, Politiche Educative e Giovanili Carlotta Salerno, e alla Dirigente Divisione Cultura Archivio Musei e Biblioteche Daniela Maria Vitrotti.

Ringrazio anche la Società degli Ingegneri e degli Architetti di Torino, di cui pure abbiamo ottenuto il patrocinio.

Ringrazio i gentili relatori e le istituzioni che rappresentano per aver accettato il nostro invito e per i loro contributi scientifici dato che, come sapete, il Congresso ha anche il valore di corso di aggiornamento.

Un ringraziamento speciale a tutti voi così numerosi, partecipanti al XXX Congresso Nazionale: con la vostra presenza rendete viva l’ANISA! In particolare, mi rivolgo al team della sezione provinciale di Torino, Donatella Carpintieri, Rosanna Palumbo e Finella Trapani che hanno curato con amore e competenza l’organizzazione di tutto il Congresso, coadiuvate dalle infaticabili Paola Mathis e Tatiana Giovannetti.

Quest’oggi, la mia relazione non avrà solo un taglio tecnico, costituendo il doveroso rendiconto del Presidente ai Soci a fine mandato, ma avrà anche il sapore di una celebrazione, perché lo scorso anno ricorreva il 70° della fondazione dell’ANISA.
Settantuno anni fa, un gruppo di insegnanti di Storia dell’arte, tra cui Serena Madonna, decise di costituirsi in associazione, animato dal desiderio profondo di diffondere in modo capillare ed efficace la conoscenza della propria disciplina di studio che sentiva essenziale per la promozione culturale di ogni cittadino.

L’ANISA (allora ANIMSA, Associazione degli Insegnanti Medi di Storia dell’Arte) fin dall’origine aveva chiaro che la Storia dell’arte ha la decisa connotazione di rientrare nel grande campo dell’educazione civica: decodificare i messaggi visivi alla luce di una solida preparazione storica appariva un requisito fondamentale per esercitare attivamente la cittadinanza, intesa sia come salvaguardia del patrimonio artistico, sia come autonomia di lettura critica della singola persona davanti ai messaggi proposti. Veniva così rivendicato un duplice e fondamentale ruolo, sociale e individuale, che rendeva e rende questa disciplina imprescindibile nell’educazione delle persone. L’azione pionieristica di quel manipolo di insegnanti si è sempre più consolidata, dando vita all’Associazione nazionale che è oggi ANISA ApS di cui parleremo diffusamente tra poco.

Il ruolo dell’arte nell’educazione è stato sempre più sottolineato negli anni recenti anche in sede europea. In tutti i documenti pubblicati sul tema, si ribadisce che la conoscenza artistica è essenziale per il senso di identità e di appartenenza. Lo sviluppo umano non può prescindere dal capire chi siamo, a quale contesto apparteniamo. Questo è tanto più vero in periodi di particolare crisi, comequello che stiamo vivendo, caratterizzato dall’implosione dei sistemi tradizionali di appartenenza e di socializzazione (famiglia, religione, politica…), aggravati da eventi straordinari come la pandemia, che ha reso anche la frequentazione un fatto eccezionale e da ultimo, la guerra alle nostre porte, nel continente europeo.

In simili circostanze, ancor più del solito, i luoghi dell’arte offrono occasioni di cultura, socializzazione, riflessione personale e collettiva sul nostro presente, la nostra storia, il nostro futuro. Non a caso il numero delle istituzioni museali è passato da 22.000 nel 1975 a 104.000 nel 2020. L’arte, in generale, è vincolo di appartenenza, occasione di protesta, strumento di denuncia, requisito di cittadinanza. Ne sono la prova i ricorrenti gesti vandalici che hanno come oggetto opere d’arte e il clamore di scandalo che ne segue. Pensiamo a recenti gesti estremi come la minestra di pomodoro gettata sui Girasoli di Van Gogh alla National Gallery compiuta da Just stop oil: paradossalmente, in nome della sopravvivenza, si colpisce l’arte che è per la sopravvivenza! Ma, al di là del giudizio, il fatto comprova che l’opera d’arte è un fattore identitario di enorme forza.

In questo panorama come si inserisce l’ANISA? Fin dalla sua fondazione, l’associazione ha avuto chiaro il ruolo cardinale dell’insegnante, attraverso il quale passa la trasmissione della conoscenza. Ma cosa significa, oggi, essere insegnanti e, in particolare, insegnanti di storia dell’arte?
È sempre più chiaro che il ruolo in cui si deve calare il docente richiede un alto grado di formazione e un adeguato riconoscimento sociale che non può prescindere anche dalla valutazione dell’attività. Secondo Andreas Schleicher (Dipartimento Istruzione, Ocse) la qualità dell’istruzione è in funzione di quella dei docenti. Pertanto, occorre porre la massima attenzione a come i docenti vengono reclutati, alla loro formazione iniziale, alla formazione in servizio, a come premiare i migliori e a come sostenere quelli che stanno cercando di migliorare: per quanto la formazione iniziale possa essere solida, non può preparare gli insegnanti ai rapidi cambiamenti che devono affrontare lungo tutto il corso della loro carriera. I docenti italiani riferiscono di un grande bisogno di aggiornamento, in particolare per aiutare studenti con bisogni educativi, per l’acquisizione di padronanza dei mezzi digitali, ma anche per la gestione della classe.

Questi concetti ricorrono nelle varie raccomandazioni di organismi internazionali come l’Ocse, l’Onu e l’Unesco, efficacemente sintetizzati da un articolo di Flavia Foradini (Nova, Sole 24 ore 11/12/2016): “Il mondo dell’istruzione viene riconosciuto come centrale per la formazione delle giovani generazioni e dunque per il futuro del mondo. I docenti vengono dunque visti come i professionisti del sapere, come coloro in grado da un lato di trasmettere conoscenze derivanti dal passato e dall’altro di forgiare competenze per il futuro. Un compito acrobatico, che in molti Paesi vede porre gli insegnanti molto in alto nella scala delle professioni più considerate, più ambite, meglio remunerate, più incoraggiate e aiutate ad un continuo aggiornamento di conoscenze, abilità, metodi.”.

In questo contesto, come si colloca la nostra Associazione? Abbiamo trascorso un triennio veramente straordinario segnato profondamente da un evento imprevisto e spiazzante su scala globale come la pandemia. Il lockdown imposto per lunghi periodi ha fermato ogni tipo di attività in presenza, imponendo un veloce ricorso alla comunicazione digitale. Tutto l’associazionismo ha subito un contraccolpo che ha avuto come primo esito un vistoso calo di iscrizioni, conseguente a un impoverimento generale e allo stallo di progetti e azioni, e quindi, un vistoso decremento della principale fonte di finanziamento di un’associazione di volontariato.

Nonostante tale panorama, in questi anni ANISA si è dimostrata ancora molto vitale. Anzitutto si è definita in un nuovo assetto, trasformandosi da associazione disciplinare ad associazione di promozione sociale. Divenire un ente del Terzo settore ha comportato, tra l’altro, una revisione del documento costituivo, lo Statuto e del relativo Regolamento.

Divenire un APS ha poi consentito l’accesso al RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo settore, la cui trasmigrazione, ancora in corso, dovrebbe concludersi nella prossima primavera. Questo sarà un passo decisivo anche per ottenere l’accreditamento del 5 per mille.
Essere un APS offre nuove e ben più ampie prospettive di azione. Anzitutto si diventa interlocutori privilegiati delle Amministrazioni nazionali e territoriali e quindi si acquista titolo a partecipare a bandi e ai relativi finanziamenti. Inoltre, è possibile indire raccolte fondi e accettare donazioni per realizzare le attività programmate.

Sono anche cresciute le tutele per tutti gli associati: ci siamo dovuti dotare di un Responsabile della protezione dei dati a tutela e garanzia della riservatezza cui tutti abbiamo diritto, ed abbiamo anche acceso una polizza assicurativa (Infortuni, malattie e Responsabilità civile) che copre tutti noi se lavoriamo per l’associazione.

Infine, ci siamo dovuti iscrivere all’Agenzia delle entrate (Fisco on line) cosa che ha permesso di concludere una pratica annosa: l’accreditamento della Carta del docente sulla piattaforma SOFIA del Ministero dell’istruzione. E’ questo un passo fondamentale per vedere accrescere anche le iscrizioni. In sintesi, si è costruito un profilo associativo che apre a possibilità di azione sempre più istituzionali, qualificate e incisive e al rafforzamento del ruolo dell’ANISA come ente di riferimento per la didattica e l’educazione all’Arte e al Patrimonio in sede regionale, nazionale ed internazionale.

ANISA ha anche avuto due importanti riconferme. La prima è quella dell’accreditamento tra le associazioni riconosciute dal Ministero per la formazione e per l’eccellenza formativa.
La seconda è l’attribuzione di un docente comandato presso l’associazione per il terzo anno di seguito. La collega che ne è assegnataria ha potuto occuparsi di passaggi vitali per l’associazione come la procedura riconoscimento APS, la trasmigrazione al RUNTS, la formazione presso CSV (Centro di Servizi per il Volontariato) sugli adempimenti amministrativi contabili e fiscali nell’ambito dell’evoluzione normativa e applicativa del Codice del Terzo Settore. Ha poi seguito l’attività più importante in sede nazionale che sono le Olimpiadi del Patrimonio e numerose iniziative di formazione, tutti ambiti che saranno potenziati nel corso di questo anno.

In questo complicato triennio non si sono fermate neppure le attività di collaborazione. Tra esse ne segnalo alcune di particolare evidenza come la collaborazione con il Ministero dell’istruzione alla manifestazione DIDACTA, la più importante fiera della didattica in Italia in cui alcuni nostri soci hanno tenuto seminari di aggiornamento; la collaborazione con l’Università di Firenze per il corso di formazione L’insegnamento della storia dell’arte nella scuola secondaria superiore: bilanci e nuove prospettive, organizzato in modalità telematica dall’ANISA in collaborazione con l’Università di Firenze nei giorni 26 aprile, 3 e 10 maggio 2022, nell’ambito del corso di “Didattica della Storia dell’arte” del Corso di Laurea Magistrale in Storia dell’arte, Prof. Alessandro Nigro; la collaborazione con Prof. Carl Brandon Strhelke (Curator Emeritus Philadelphia Museum of Art) per il concorso “Una questione di sguardi” indetto in occasione della mostra dal titolo “Masaccio e Angelico. Dialogo sulla Verità”, San Giovanni Valdarno, (settembre 2022 – gennaio 2023). Questa iniziativa ha un rilievo particolare perché si rifà esplicitamente ad un primo concorso su Masaccio indetto da ANISA nel 1960, mentore Roberto Longhi.

Infine, la collaborazione con il MIC-Cepell per progetto “Leggere Raffaello” (Convenzione sottoscritta in data 29/11/2019 incentrata sulla ricorrenza del V centenario della morte di Raffaello). L’iniziativa, di respiro internazionale, è stata volta alla diffusione del libro e ad incentivare lo studio di Raffaello. Venti testi scientifici e di divulgazione su Raffaello e sul Rinascimento accuratamente selezionati da ANISA sono stati donati a 64 scuole (60 in Francia e 4 in Italia) aderenti al programma ESABAC. Il progetto è stato accolto dalle scuole francesi con entusiasmo e gratitudine anche perché recepito come un segnale di amicizia e vicinanza in un periodo di isolamento dovuto alla pandemia.

Tra le attività di formazione, oltre alle numerose iniziative delle sezioni provinciali, essenziali per la vitalità sul territorio, cui sono stati dedicati dei panels sul sito web, voglio menzionare qui, a titolo di esempio, quelle della sezione di Roma, che meglio conosco, aperte a tutti i soci: Piranesi. Sognare il sogno impossibile. Presentazione della mostra allestita presso Istituto centrale per la Grafica. Incontro con la curatrice Giovanna Scaloni e la restauratrice Lucia Ghedini 10 dicembre 2020; Il Palazzo Merulana e la Collezione Cerasi. Presentazione del museo inaugurato a Roma nel 2018. Incontro con la direttrice Paola Centanni 18 marzo 2021; I Marmi Torlonia. Presentazione della mostra allestita presso i Musei Capitolini. Incontro con Carlo Gasparri 9 aprile 2021; Presentazione del libro di Teresa Calvano Antonio Canova. Lettere inglesi.

Una menzione a parte merita l’iniziativa nazionale più importante di ANISA, le Olimpiadi – oggi Campionati1 – del Patrimonio. La XVI Edizione intitolata “Pompei: Storia, Recenti Restauri, Nuove Scoperte” si è tenuta finalmente in presenza e ha visto la partecipazione di 104 scuole, con 13 squadre in finale. La competizione è stata preceduta da un’importante iniziativa di formazione per gli insegnanti partecipanti, il corso online con Paolo Giulierini, Direttore del Mann di Napoli, ed è stata seguita dalla visita agli Scavi Archeologici Pompei. La XVII edizione, col cambio di denominazione da Olimpiadi a Campionati, imposta dal Ministero, è intitolata “Alla Scoperta Dell’antico Egitto”, un tema che consente di riflettere assai bene sulla continuità della storia e sui riflessi che il passato riverbera su molte epoche seguenti.

Va anche messa in evidenza un’altra fondamentale attività dell’associazione, quella della comunicazione e pubblicazione. Oltra allo storico Sito web, punto di riferimento per tutti gli Associati e non solo, quest’anno è uscito il primo numero dei Quaderni ANISA dal titolo “L’emergenza della didattica. Tra sperimentazione DDI e proposte per il futuro”. Il Comitato direttivo ha infatti pensato che l’associazione dovesse dotarsi di uno strumento più flessibile e versatile, rispetto allo storico Bollettino, per divulgare studi, ricerche, informazioni di interesse per i nostri Soci.

Così come abbiamo sperimentato con successo una diversa e più dinamica modalità di iscrizione on line.

Tra gli interventi pubblici, oltre a diversi articoli tutti consultabili sul Sito web, ricordo il recente Documento sul Decreto-Legge n. 36 del 30 aprile 2022– Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del PNRR: Formazione e carriera dei docenti, convertito in Legge 29 giugno 2022, n.79. Un testo che sottolinea le potenzialità della norma non rinunciando ad evidenziarne lati più deboli e suscettibili di miglioramento.

A questo punto è doveroso chiederci quale futuro si prospetta per la nostra Associazione. Da Presidente uscente posso dire che il triennio che verrà dovrà vederci impegnati su fronti antichi e nuovi tra i quali penso siano decisivi i seguenti:

  • –  aumentare il numero di iscritti
  • –  aumentare il numero di sezioni attive
  • –  incrementare le iniziative sul territorio, specie di formazione
  • –  incrementare le attività progettuali anche con partner nazionali e internazionali
  • –  cercare alleanze e collaborazioni nazionali e internazionali
  • –  reperire finanziamenti e/o avviare campagne di crowfunding
  • –  inoltrare la domanda di accreditamento al 5 per mille, una volta completata la trasmigrazione nel RUNTS.1 Con Nota Ministeriale n. 10676 del 27 aprile 2022 e nota n. 22805 del 7 settembre 2022, a partire dall’a.s.2022/2023 le “Olimpiadi” prendono il nome di “Campionati”.

Al termine del mio terzo mandato da Presidente, è mio vivo desiderio ringraziare il Comitato direttivo uscente che mi ha designato ed ha posto fiducia in me. Non è retorica, ma solo la pura verità, affermare che il tanto che abbiamo potuto porre in essere è veramente il frutto di un lavoro di un’équipe animata dalla passione e dalla convinzione tipiche delle azioni di volontariato. Si può dire che ho avuto occasione di comprovare l’affermazione di Margaret Mead, antropologa culturale americana, “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini attenti e impegnati possa cambiare il mondo. Infatti, è l’unica cosa che l’abbia mai fatto”.

Ringrazio infine tutti voi, care Socie e cari Soci, perché nonostante le tante difficoltà del nostro tempo continuate a credere in ANISA, a sostenerne il diuturno lavoro, a onorare la sua importante storia e tradizione. Appartenere ad un’associazione come la nostra, da cui non scaturiscono particolari privilegi, comporta avere un movente ben più importante e profondo che il garantirsi modesti benefits o piccoli gadgets.

E’ una motivazione intrinseca che nasce dall’essere convinti che senza un’educazione all’arte la nostra società è destinata ad impoverirsi fin all’inaridimento e quindi credere nella missione costituzionale della scuola e nell’alto ruolo dei docenti chiamati a compierla. Spetta a noi, non ad altri, dimostrare la verità di tutto questo.

L’ex ministro francese della cultura Jack Lang una volta ha detto: “L’Italia è come un signore che sa di avere sotto il suo campo una miniera di diamanti, ma preferisce coltivarci sopra patate e costruirci capannoni”. Un’affermazione provocatoria che coglie un’indubbia verità: il nostro sterminato patrimonio culturale, specie negli ultimi tempi ha avuto come eredi persone stolte, incolte, se non addirittura barbari che lo hanno sfregiato, deturpato, devastato. Lo stile di vita si è abbassato tra scempi edilizi, disinteresse, sottovalutazione. La corruzione non è solo questione di etica ma anche di estetica. Banalità e volgarità ci assediano se viene minato il senso del bello, e quindi anche del bene.

Spetta a noi, non ad altri, combattere la degenerazione per difendere la dignità umana, far riscoprire i diamanti della cultura.

Iniziamo il prossimo triennio con il più classico degli auguri latini: Quod Bonum Faustum Felix Fortunatumque Sit.

Lunga vita ad ANISA!